00 26/02/2016 22:09
FASANO - Inizio col botto per la rassegna culturale organizzata dall’Associazione Culturale “Le Nove Muse”, coordinati da Amalia Di Leo. Nel ventiseiesimo anniversario della morte di Sandro Pertini, VII presidente della Repubblica italiana (9 luglio 1978 – 29 giugno 1985), il Teatro Sociale ha ospitato, ieri (mercoledì 24 febbraio) la presentazione del libro “ Il Viaggio – Sandro Pertini fra giovani e il popolo”, ed. Esperidi e scritto da Enrico Cuccodoro, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento, a cui hanno collaborato, inoltre, Alessandro Nardelli, Raffaele Marzo e Giovanni Pizzoleo.

Sul palco l’autore e grande amico di Pertini ha così presentato, attraverso un dialogo intervallato dalle domande dell’Avv. Giusy Santomanco Caso e dalla lettura di alcuni tratti dell’opera, la figura del “Presidente partigiano”. Un dialogo, dove, sono venuti fuori aneddoti che raccontano il Pertini umano e politico. Presidente dalla grande sensibilità e portatore di valori che egli stesso ha sempre sognato di portare alle nuove generazioni. La serata è stata, dunque, il contesto ideale per gli alunni presenti dell’istituto “G. Salvemini” di Fasano, diretto dalla preside Rosanna Cirasino, per conoscere e approfondire tale figura legata ai giovani e ai bambini. Dalle sbarre del carcere di Turi (Ba), racconta l’autore, dove fu rinchiuso nel dicembre del 1930, nasce il suo amore per la Puglia. Amore non scalfito nel tempo e rafforzato nel suo viaggio di Stato del 1980, definito pellegrinaggio civile da Cuccodoro, nel quale da Foggia fino a Maglie (Le), città natale dell’amico Aldo Moro, e passando per Turi, dove visitò la sua cella, attraversò tutto il tacco dello “Stivale”. Un viaggio che diventerà, poi, la fonte d’ispirazione per l’autore e a cui ha dedicato la prima parte del libro.



Nel corso della presentazione del libro l’ospite ha voluto tracciare la storia dell’ex Capo dello Stato, una storia resa ancor più preziosa per il contesto storico in cui è stata scritta. Nomina di Presidente della Repubblica ricevuta a seguito della morte dell’Onorevole Moro, candidato papabile in quegli anni prima della sua morte avvenuta per mano delle Brigate rosse ma strumento per entrare nel cuore della gente e che ha permesso di scrivere una pagina storica della politica italiana per via della sua umanità. Virtù umane sottolineate da Cuccodoro attraverso la storia del rapporto personale che il Presidente Pertini coltivava con Papa Giovanni Paolo II e il vescovo don Tonino Bello e rese ancor più preziose dalla vicinanza e dall’amore per sua moglie Carla Voltolina. La serata ha vissuto il suo ultimo momento con la lettura del testamento scritto di propria mano dal Presidente e oggi racchiuso nella sua tomba a Stella San Giovanni (Sv), in Liguria, dove, nel settembre di quest’anno l’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella si dirigerà per celebrare la memoria del centoventesimo anno dalla nascita del Presidente “nonno d’Italia”.

di Donato Miccoli

Fonte: Osservatorio Fasano

[Modificato da beatopaolo 26/02/2016 22:12]